La chiesa venne ricostruita nei primi decenni del XIII secolo in forme romanico lombarde, presenta una facciata a capanna che termina con un loggiato cieco retto da colonnine in pietra. La facciata era decorata anche da 14 bacini ceramici, distribuiti a ornare la parte superiore, sotto gli spioventi del tetto e la trifora centrale. Di questi 14 bacini rimangono nove cavità vuote, due con modesti resti di piedi ad anello, mentre solo tre si conservano nella loro interezza. Si tratta di ceramiche di produzione bizantina risalenti al XIII secolo. Uno dei tre bacini superstiti presenta al centro un foro circolare, provocato, in passato, dal proiettile di un’arma ad avancarica, verosimilmente un archibugio.
Il portale è dotato di un arco in mattoni alternati a conci di pietra bianca, al di sopra del quale si apre una trifora, provvista di un capitello di reimpiego risalente al IX secolo e decorato con foglie fortemente rilevate e cordonature elicoidali. Esternamente, anche le pareti laterali e l’abside presentano una loggetta cieca formata da piccole colonne provviste di capitelli, alcuni dei quali presentano visi e figure umane, e cornici a dente di sega, declinando il tema dell’elaborazione degli spessori murari secondo una gradazione estremamente raffinata dei profili. Il lato settentrionale della chiesa conserva un secondo portale, anch’esso dotato di arco in cotto e arricchito da piccoli capitelli in pietra.
Internamente la chiesa si presenta ad aula unica absidata e nel catino dell’abside conserva resti di affreschi databili ai primi decenni del XIII secolo. Tali pitture presentano astratti schematismi bizantini provenienti dall’ambiente veneziano. Nel semicatino absidale, introdotti da una fascia con busti di angeli clipeati (di cui se ne conserva uno nella sua integrità), vi sono frammenti di una figura in trono, probabilmente Cristo, contornata dai simboli degli Evangelisti (si può osservare in basso a destra la copertina di un vangelo con la scritta relativa a San Luca). La composizione era serrata lateralmente da figure di Santi o angeli (rimane traccia di una figura con mantello rosso, veste verde e sandali). Una cornice orizzontale aggettante, con ornamentazione a ovuli, seguita da una fascia con motivi cuoriformi, delimita il cilindro absidale, in cui sono dipinti, tra le tre monofore, triadi di Santi, identificabili con gli Apostoli. Alla base delle finestre, una fascia decorativa con tralcio stilizzato introduce il velum, di cui si legge il bordo superiore ricamato e la fluenza delle pieghe. Tali affreschi non sono le uniche testimonianze pittoriche presenti all’interno della chiesa: nella parete sud vi è un dipinto votivo raffigurante la figura di Cristo di gusto rinascimentale e frammenti di altri affreschi databili alla seconda metà del XV secolo, mentre al 1847 risalgono alcune targhe affrescate lungo entrambi i muri dell’edificio con iscrizioni riferite ai ministri commendatari dell’ente.